La Via Peuceta del Cammino Materano è una lunga linea di passi, incontri ed emozioni che porta viandanti e pellegrini alla scoperta delle aree rurali ed interne di Puglia e Basilicata. Si percorre in cammino ma è stupenda anche in bicicletta!
Dove inizia?
L'esperienza comincia a Bari: il capoluogo pugliese bagnato dall’Adriatico ci coinvolge da subito con la vitalità della città vecchia brulicante di gente e le viuzze bianche in cui lasciarsi guidare da sapori e profumi. Timbriamo la nostra credenziale davanti alla monumentale Basilica di San Nicola, stupenda, e zaino in spalla ci prepariamo ad affrontare il lungo cammino che ci porterà fino a Matera.
Da Bari, a Bitetto fino a Cassano delle Murge è un susseguirsi di oliveti, qua e là punteggiati da mandorli, ciliegi e fichi, coi muretti a secco e i fichi d’india a far da cornice a questo scenario di autentica campagna pugliese in cui si va lentamente, seguendo pensieri che si perdono in un cielo azzurro. Ma non solo campagna coltivata: questa è la terra delle bianche cattedrali romaniche simbolo del Medioevo pugliese, e i leoni in pietra di Bitetto ce lo ricordano. Camminiamo lungo tratturi brecciati incontrando piccoli trulli, contadini nei campi e altri pellegrini in viaggio. In compagnia l’atmosfera è di gioia.
Dopo Cassano la piana degli olivi lascia il posto ad un paesaggio ormai collinare, con la strada che sale e si circonda di ampi boschi di querce spesso secolari, bellissime, che ci accompagnano e danno il benvenuto sull’altopiano delle Murge. Da quassù spesso la vista arriva lontana, fino al mare. E camminando nel verde brillante e fitto dei boschi, capita di imbattersi in asini e cavalli, e poi pecore e vacche libere al pascolo, ignare protagoniste dei nostri scatti di viandanti sorridenti ed emozionati.
Ripartiamo da Santeramo e ci lasciamo alle spalle questo scenario dolce e bucolico: siamo ormai sulla strada per l’Alta Murgia rocciosa, deserta, ricca di fascino. Tra Santeramo e Altamura si cammina lungo piccoli sentieri e antiche carraie che avanzano in un paesaggio aspro e infinito, di colline ondulate e pietre che affiorano, tra i pascoli e i campi di grano. Pochi alberi, qualche masseria e i monti dell’Appennino lucano all’orizzonte. A Masseria Scalera ci fermiamo per una sosta inaspettata. Circondati da cani in cerca di coccole, gustiamo un piatto di mozzarelle, giuncate e caciocavallo ai semi di finocchio. Quale modo migliore per rimettersi in marcia verso Altamura? Riusciamo già a vederla, la bianca città di Federico II di Svevia, con la cattedrale che svetta dall’alto.
Verso Gravina in Puglia il cammino prosegue facile, sotto un sole di ottobre ancora caldo come fosse estate. Superata l’antica Via Appia, ci inoltriamo nei fertili territori di confine coltivati a grano, olivi, legumi e ortaggi di ogni tipo, e ci fermiamo presso una dimora familiare, dove due anziani coniugi ci offrono friselline condite, pomodori secchi sott’olio e, immancabile, la focaccia di Altamura. Un grazie per questa splendida ospitalità pugliese e si riparte verso Gravina, erede dell’antica Sidion, che ad un tratto ci appare dall’alto, colorata dell’ambra della calcarenite.
Dove Finisce?
L’ultima e più scenografica tappa comincia in Basilicata. Siamo sulle rive del Lago di San Giuliano, dove domina l’azzurro e il verde di pini e cipressi, e da qui iniziamo la lunga salita fino alla nostra meta finale. Camminiamo e ci emozioniamo ad ogni passo, in un paesaggio maestoso, fatto di gravine rocciose, torrenti da guadare e lunghe strade bianche circondate da colline vicine e monti lontani. L’immagine di Matera appare ormai all’orizzonte. Ed eccola, spettacolare, costruita a picco sul canyon dove volano i falchi, con la cattedrale sulla Civita e poi le case, le chiese e i rioni scavati nella roccia: quei Sassi che l’hanno resa città simbolo dell'incredibile bellezza di un Sud Italia un tempo povero e dimenticato e oggi patrimonio di cultura nel mondo.
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